Di ritorno a Madrid ieri, dopo qualche giorno a Milano, attacchi di nostalgia, smarrimento e finalmente risoluzione.
Inizio riavvio in corso... attendere...
ABCD... le lettere dell'alfabeto
1234 i numeri arabi...
Che poi se tanto in italia abbiamo contro gli arabi, magari pure loro c'avranno qualcosa da dire visto che gli abbiamo rubato i numeri.
Ad ogni modo mi ritrovo qui a Madrid in una splendida giornata di sole. Questo sforzo autistico di scrittura del blog é una forma di allenamento mentale a trasferire nel reale le seghe che altrimenti rimarrebbero solo nella mia testa (oddio, scritto cosí suona male).
BTW tornato a Madrid in questa giornata di sole, splendida, che mi fa pensare al periodo in cui la primavera spazza le strade e fa pulizie prime di mettere fiori e erbette. Per cui splendida direi in senso di splendore potenziale, perché a parte il sole splendente, gli alberi sono ancora scheletrici e uscire in maglietta è ancora osare troppo.
In questa bella Madrid in fase di pulizie mi guardo intorno. Dietro: storie, strutture e parchi divertimenti abbandonati, di lato: i margini della strada e in lontananza altre vie, e di fronte: un abisso di incertitumbre come direbbero li spagnoli. Un modo piú cupo e sinistro di definire l'incertezza.
Incertitumbre.... umbre... umbre... sembra un po' qualcosa tra l'ombroso e l'"ucci ucci sento odor di cristianucci" dell'orco che da quello che pare nelle storie gira con croci portatili in tasca e dimostra una certa discriminazione religiosa. Buon per i non cristiani suppongo.
Se ci pensi un bambino ateo potrebbe passargli davanti e fargli le linguacce che l'orco incresparebbe l'angolo della bocca di disgusto e passerebbe oltre.
Ogni volta che un po' di acqua benedetta tocca la testa di un bambino non potró non fare a meno di pensare che un orco é felice.
Un po' il contrario di se dici che le fate non esistono strappandogli metaforicamente le ali.
D'altro canto se l'orco é Shrek, non c'è da aver paura (se non forse per la cognata aquisita dragona).
Il mio Shrek qui é molto ombroso. Lunedí la fatidica data per sapere se torneró a Ibiza o a Milano.
Devo ammettere che questo abisso si é aperto a sorpresa piú volte nell'ultimo mese, lasciando la mia descrizione di quello che vedo dietro di me imprecisa: dopo i parchi divertimenti abbandonati, due o tre abissi, risolti prima verso Milano e poi verso Ibiza.
Adesso la bussola é impazzita e il volto di un orco piú stronzo e senza limitazioni religiose si profila di fronte.
E´ l'orco del mondo del lavoro copyright 2014, ma semplice riadattamento di situazioni sempre passate. Schiavitú con differenti nomi e piú fiorellini al posto dei puntini delle "I".
Qui ci sono i ricchi, e chi li rende ricchi. I primi lottanto per essere piú ricchi, i secondi schiavizzati da una assurda e inumana incertezza di lavoro, non tale a priori, ma per la natura stessa del tipo di lavoro in questione che prevederebbe un inizio giá un mese fa.
Ma tanto alla fine cosa importa. Se non é uno é l'altro, gli schiavi lottano sempre fra loro per le briciole. E magari fanno pure le gare per vedere chi é il piú forte. 10000 schiavi e 3 padroni. Magari si potrebbe pensare ad un'altro tipo di lotta, ma i padroni tengono le catene.
Abbattono l'autostima, programmano per pensare che il proprio lavoro é giusto sufficiente a nutrirsi abbattendo lo stimolo della crescita personale attraverso di esso.
Peró devo dire che qui la colpa é anche mia. Certo le nuove filosofie di vita, la mia nuova essenza flessibile mi permette una certa comoditá di scelta e mi risparmia lo stress maledetto di una generazione che drogandosi di caffé pensa di essere diversa da chi si fa di eroina solo perché glielo "normalizza" la societá. E lo dico da caffeinomane alle fasi iniziali, per cui pienamente colpevole e con le mani sporche di marmellata...
Dovrei forse prendere le redini della mia vita, anche se ovviamente le strade infinite sono tali fino a che non prendi una decisione, pillola rossa o pillola blu, e forse per una volta essere meno zen, e piú cacciatore di orchi.
Per il momento niente pillole... e domani vediamo se la testa a rotolare é quella dell'orco o dell'altro.
Non so bene chi potrebbe essere l'altro dato che non é previsto nella mia metafora, ma la mia, né quella di chi mi sta vicino, sará di certo (disse affilando la spada...)....
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